Testimoniaze, articoli, impressioni
Il Parco di Studio e Riflessione di Attigliano 2010
Riflessioni a cura di Emma Viviani
Il Simposio che si è tenuto ad Attigliano il 29/30/31 Ottobre 2010, organizzato dal Centro Mondiale di Studi Umanistai dal titolo Fondamenti di una Nuova Civiltà, ha visto protagonisti relatori e partecipanti italiani e stranieri, tutti uniti da un fine comune: portare un messaggio di non violenza e pace, non a parole ma attraverso esperienze concrete e progetti.
L’assetto economico-sociale, politico-istituzionale, nonché religioso e spirituale, oggi mette in luce una grave crisi etica, valoriale, che si riflette in ogni angolo del nostro vivere quotidiano e porta alla consapevolezza che è necessario cambiare il nostro attuale modello culturale di vita. Riscoprire l’uomo come soggetto composto di sentimento, spiritualità, al di là delle sue componenti genetiche e cromosomiche e sviluppare un'unica coscienza di bene comune e di sostenibilità ambientale e sociale.
I temi trattati dai relatori hanno offerto stimoli di riflessione profonda che i partecipanti hanno colto con entusiasmo e apprezzamento. Questo Simposio ha evidenziato che è possibile costruire un mondo senza violenza, che c’è ancora una speranza per poter superare questa fase e riconoscere il proprio simile con fratellanza e comunione anziché con violenza e barbarie.
La non-violenza si insegna e si deve apprendere come uno strumento didattico per crescere culturalmente con un modello diverso di rapportarsi all’altro, rispetto a quello attuale. Il Simposio è risultato un ponte, un valico tra l’attuale cultura e quella da costruire, ma questa nascerà solo da un impegno comune di ciascun uomo che accetta di vivere in comunità con i suoi simili, senza sfruttamento e violenza.
Nascerà un nuovo uomo, solo dalle fatiche e dalla forza che oggi la nostra generazione saprà imprimere agli attuali sistemi e all’assetto istituzionale dominante. La sostenibilità ambientale e sociale vede l’uomo al centro del sistema come protagonista dell’agire umano, attraverso messaggi culturali profondi e di non-violenza. La nostra società genera dipendenza perché l’attuale sistema crea forme di dominio dell’uomo sull’altro uomo, ma è possibile sviluppare modelli dove il doping non serve e dove l’inquinamento ambientale e sociale scompare.
L’uomo è composto anche di spiritualità che non si riconduce a quella o questa religione ma ad una profondità individuale che diviene una ricerca continua di sé in rapporto agli altri e di ascolto profondo dell’ignoto in una dimensione comunitaria. Filmati e esperienze compiute da associazioni che operano in tutto il mondo hanno aperto gli orizzonti ad un benessere spirituale dove l’uomo si congiunge con il divino. Bellezza, bontà, amore, sembrano possibili anche nei luoghi più degradati, più abbandonati, dove vi è la volontà di costruire insieme e ricominciare da capo quando la vita offre delusioni e sconfitte.
I protagonisti del Simposio sono stati i giovani che hanno partecipato attivamente e riversando quella attenzione e passione che normalmente scompare in altri ambiti di vita quotidiana. I loro interrogativi mettono in luce la necessità di un cambiamento ma anche la speranza che questo possa verificarsi, perché loro ci credono e loro rappresentano i fondamenti della nuova civiltà.