Italiano (Italian) Español (Spanish) English Français (French)

News

 

Scienza e Tecnologia - Federico Pistono

Il Venus Project e Movimento Zeitgeist

Federico Pistono


La tecnologia avanza ad un ritmo esponenziale, eppure le nostre condizioni di vita non sembrano migliorare alla stessa velocità. La società sembra paralizzata da qualcosa che la frena o la devia. Che possibilità ha una persona di dare il suo contributo per il miglioramento della vita di tutti? Com’è possibile risolvere i problemi che affliggono la specie umana? Una breve analisi sul futuro della specie e su come tu puoi agire per cambiarlo.

Sono qui per dire che il sistema economico attuale uccide la vera innovazione e lo sviluppo della cultura umana, e che dobbiamo imparare a basare le nostre attività sulle risorse del pianeta, vivendo in armonia con esso, piuttosto che distruggerlo.

Era tutto qui, possiamo andare a casa.

In realtà sono venuto per condividere con voi alcuni pensieri molto semplici, ma che spesso sembriamo dimenticare e non capire.

Alcuni studi suggeriscono che la presentazione perfetta dura 20 minuti e contiene un solo grafico. Bene, questo è l’unico grafico che vi propongo.

Questo grafico rappresenta l’aumento esponenziale della tecnologia. Cosa significa? Un aumento è lineare quando con il passare del tempo sommo una cifra, quando invece moltiplico per una cifra positiva l’aumento è esponenziale. Molti confondono questa idea con la legge di Moore, secondo cui le prestazioni dei processori, e il numero di transistor (in essi contenuti?)ad essi relativi, raddoppiano ogni 18 mesi. E’ un errore. La specie umana ha aumentato la sua capacità tecnologica costantemente, raddoppiando circa ogni 14 mesi per più di 100 anni, senza interruzioni. E’ iniziato molto prima che addirittura Gordon Moore nascesse, e non riguarda solo i transistor. Dalla rivoluzione industriale alle produzione di massa, dalle schede perforate alla valvole termoioniche, dai transistor al sequencing del DNA, il reverse engineering del cervello umano, il numero di invenzioni e scoperte, le nanotecnologie, le comunicazioni di massa e la capacità di memorizzare informazioni... tutti questi e molto altri aspetti hanno subito un aumento esponenziale. Non è facile ragionare in termini esponenziali, il nostro cervello non è abituato a farlo, non si è evoluto con questo scopo. Quando dovevamo scappare da un predatore nella savana 30,000 anni fa, era utile dal punto di visto evolutivo che potessimo creare delle buone proiezioni nell’immediato futuro su dove sarà quella tigre che ci vuole sbranare. Ma questa eredità evolutiva adesso non è molto utile, se vogliamo capire come funziona il mondo. Faccio un esempio: supponiamo che ho un bicchiere, e in questo bicchiere faccio riprodurre una colonia di batteri, che ogni minuto raddoppia. Dopo 60 minuti hanno raggiunto l’orlo del bicchiere e hanno esaurito le risorse che avevano a disposizione per continuare la crescita, muoiono tutti. Secondo voi, che percentuale del bicchiere hanno riempito dopo 55 minuti? Quasi tutto? Metà? 3.125%. Per 55 minuti questi batteri sono raddoppiati, ma quando raddoppi cifre molto piccole, il risultato è irrilevante. 3% in 55 minuti. Negli ultimi 5 minuti riempono il restante 97% e muoiono tutti. Questo significa aumento esponenziale.

Grazie a questo meraviglioso aumento esponenziale, possiamo beneficiare di tutti i comfort delle vita moderna. Medicina, computer, cellulari, internet, film, aerei, centrali elettriche, tutto insomma. La tecnologia ci permette di fare cose incredibili. Alla fine, però, sento di farmi una domanda. Cos’è rilevante? Cosa mi da significato nella vita(da significato alla mia vita?)? Tutte le meraviglie della scienza e della tecnologia, non sono altro che migliaia di tonnellate di spazzatura, se non migliorano la vita delle persone. La tecnologia dovrebbe servire a liberare la persone da lavori pensanti, monotoni e degradanti, per elevarle ad uno stato in cui possono realizzare il loro potenziale. Certo, la nostra civiltà sta aumentando il progresso tecnologico ad un ritmo incredibile, ma è tutto quello che ci serve? Io penso che questo grafico sia incompleto, e che dobbiamo associare un’altra curva, lo zeitgeist, lo spirito culturale della società nel corso della storia.

La curva della cultura, dello zeitgeist, non sta al passo con la tecnologia. Lo vediamo tutti i giorni. L’infinita crescita economica è non solo insostenibile, ma anche ecologicamente deleteria. Il sistema di mercato non si fonda sulla gestione intelligente delle limitate risorse planetarie, ma sulla loro continuo sfruttamento e utilizzo per motivi di profitto. Crescita infinita, risorse finite. E’ molto semplice: prima o poi, una delle due deve finire. Tutti i giorni inquiniamo le terre, i fiumi, gli oceani e soprattutto le menti delle persone a causa di un solo motivo: abbiamo dimenticato cos’è rilevante.

L’unico modello economico che ha la possibilità di successo in ogni civiltà è basato sulla gestione e la conservazione delle risorse, non sul denaro. Questo è quello che ho imparato dal Movimento Zeitgeist e dal Venus Project, ed è per questo motivo che ho deciso di diventare il coordinatore italiano del Movimento.

La domanda è quindi: come possiamo portare questa curva a crescere al passo con la tecnologia, evitando il collasso? Io penso che la risposta stia dietro ad una parola: educazione. Ed è qui che il Movimento Zeitgeist entra in gioco. Si tratta di un movimento sociale che mira ad un cambio di valori su scala globale, per elevare lo Zeitgeist, lo spirito culturale delle società, ad un livello più umano e sano, basato sulle risorse della Terra, sulle nostre conoscenze scientifiche e tecnologiche, e sulla liberazione delle persone, che possano finalmente realizzare il loro potenziale. Questo è rilevante.

Quasi tutti i problemi che la specie sta affrontando sono alla portata di una risoluzione tecnica. Non c’è alcun dubbio a riguardo, chiedete a qualunque scienziato abbia fatto un minimo di ricerca. I problemi energetici sarebbero irrilevanti se non avessimo un sistema paralizzante che deve investire su fonti non rinnovabili. Abbiamo pannelli nano-fotovoltaici efficienti ed economici, la produzione di energia solare raddoppia ogni 24 mesi da 20 anni. Google e Kurzweil hanno calcolato che siamo a 8 raddoppi di distanza, in 16 anni produrremo più di quanto serve al mondo intero, solo con il solare. Le installazioni off-shore di eolico sono sempre più una realtà, e si ripagano in pochi anni. Il Portogallo e il Regno Unito stanno già installando centrali mareomotorie. Uno studio del MIT del 2006 ha dimostrato che con la tecnologia attuale potremmo produrre più della richiesta globale di energia per migliaia di anni solo con il geotermico, energia rinnovabile ad impatto ambientale bassissimo. Molti mi dicono: ma come faremo a produrre cibo a sufficienza per tutti? Be’, se la smettiamo di mangiare come porci... no scherzo. Comunque non ci farebbe male mangiare meglio, e mangiare meno carne. Dicevo, tecnicamente, non è un problema. Una combinazione di coltura aeroponica/idroponica/acquaponica in ambiente controllato in strutture verticali riduce l’impronta ecologica e l’utilizzo di acqua, non necessita di pesticidi e diserbanti derivati dal petrolio, e restituisce finalmente alle terre la biodiversità che serve per la sopravvivenza delle specie. Potrei andare avanti, ma mi fermo qui. Ci sono libri, video e pubblicazioni, tutto gratuito, che entrano nei dettagli tecnici. (link)

Il problema è che la gente non ha la minima idea che le soluzioni esistono. Tutte queste possibilità tecnologiche a portata di mano, come mai siamo a questo punto? Com’è possibile che stiamo andando verso il precipizio? Secondo un rapporto delle Nazioni Unite del 2010, ogni cinque secondi un bambino muore di fame.

Ne è morto un altro.

Pensate un attimo a cosa vuol dire. Oggi siamo in grado di sfamare il mondo intero, ma non lo facciamo. Perché? Per un profitto? Mi torna la domanda: cos’è rilevante, cosa mi da significato nella vita? Ci sono multinazionali come Monsanto hanno brevettato forme di vita. Vendono semi sterili agli agricoltori, e questi si trovano in una trappola di avvocati e brevetti, e se non stanno al gioco sono finiti. Ecco, queste sono cose che la gente deve sapere.

Per risolvere un problema, ci sono alcune condizioni assolutamente necessarie:

  1. devi sapere che esiste
  2. devi individuare la soluzione
  3. devi trovare un numero adeguato di persone dedicate a risolverlo


Solo dopo puoi iniziare a fare cose “in pratica”. Il primo passo da superare è la scarsità mentale, e questo si raggiunge solo tramite l’educazione. Molti mi dicono, ma il Movimento Zeitgeist si occupa solo di fare educazione, niente di pratico, quand’è che costruite la prima città pilota? Quand'è che raccogliete un po‘ di soldi e fate qualcosa? Chi si fa queste domande, significa che non ha capito. Immagina di prendere un aborigeno australiano e di catapultarlo nel centro di Manhattan. Sarebbe come un animale in uno zoo. Stessa cosa per una persona che difende la mentalità economica/monetaria di oggi: non resisterebbe una settimana in una città Venus Project. Prima di fare qualcosa, devi capire perché lo stai facendo.

Per come la vedo io, abbiamo due possibilità.

Possibilità numero zero: continuare con lo status quo. Che tipo di mondo sarà? Studiando i trend del passato, possiamo pensare ad un oligopolio di multinazionali che controllano tutto. Avranno i brevetti sulle idee, sulle invenzioni, sulle tecnologia, sulle medicine. Sulla vita. La tecnologia aumenterà ad un ritmo tale che l’uomo medio non sarà nemmeno un grado di capire cosa sta succedendo. Il gap tra questa linea e quest’altra aumenterà a dismisura, rendendoci impotenti di avere alcun effetto su quello che succede nel mondo. In 20 anni avremo microchip grandi come una cellula, nanotecnologie avanzate e il potere di modificare la materia a livello molecolare. Il problema è: chi controlla queste tecnologie? Un manipolo di multinazionali, il cui scopo è il profitto? I militari? Tutta la conoscenza viene condivisa, nella buona scienza. Se non lo è, è cattiva scienza, ed è una sorta di tirannia. Potere accentrato, risorse distrutte, menti rovinate, tutto dettato dalla logica di profitto e dalla mancanza di prospettiva su ciò che è veramente rilevante. Infine, possibile estinzione della specie per incapacità di vivere in equilibrio dinamico con l’ambiente.

Possibilità numero uno: iniziamo un processo di evoluzione culturale adeguato alle conoscenza tecnologiche. Applichiamo il metodo scientifico, abbandoniamo gradualmente superstizioni irrilevanti e dogmi paralizzanti, riconfiguriamo le nostre attività sulla base di ciò che il pianeta può offrirci, e non su quello che vorremmo prenderci. Tutte le conoscenze sono condivise, tutto è trasparente, tutti hanno accesso alle risorse e alle informazioni. Open Source, libero accesso, libera conoscenza, persone informate. E’ fisicamente impossibile prevenire guerre, terrorismo, criminalità, se non si cambiano le condizioni che li generano. Risorse abbondanti, pianeta sano, educazione di elevata qualità, alto standard di vita per tutti, nessuno escluso. Nessuno escluso.

Io sono molto positivo per il futuro. Perché? Per prima cosa, non vedo altre possibilità. Per quanto mi riguarda, l’unica valida è la numero uno. Ma in realtà sono positivo perché ho memoria. Sì, sono giovane, ma non così tanto. Ho memoria di quello che mi sta attorno, e dei i cambiamenti sociali che ci sono stati. Facciamo un passo indietro. Immaginate. Immaginate che torni dal mio professore di economia al college, un inglese, Simon Foley, 10 anni fa, dicendo: “professore, ho un’idea straordinaria per un nuovo modello economico. Funziona così: prendi un po’ di persone in giro per il mondo che fanno un lavoro altamente qualificato, ma sono disposte a farlo gratis e volontariamente, 20 o 30 ore a settimana”. A questo punto Simon mi guarda un po’ scettico. “Aspetti, non ho finito! Quello che creano, lo regalano al mondo, gratis, invece di venderlo. Sarà un successone!” Avrebbe pensato che ero un pazzo furioso. Eppure, hai Linux e BSD, sistemi operativi liberi, su cui girano buona parte dei server del mondo; Apache è usato da quasi tutti i web server; hai Wikipedia, la più grande enciclopedia della storia dell’umanità, più accurata dell’enciclopedia britannica e Microsoft encarta, sempre aggiornata e scritta in centinaia di lingue... che cavolo succede? Perché questa gente sta facendo tutto questo? Perché ci sono persone altamente qualificate e tecnicamente preparate, che hanno un lavoro, loro hanno un lavoro, fanno lavori molto sofisticati e tecnici, ciononostante, durante il loro limitato tempo libero, sono disposti a fare dell’altro lavoro ancora più difficile e sofisticato, non per i loro clienti, ma per qualcun altro, gratis! E’ un comportamento economico alquanto bizzarro, non trovate?

In appena un anno di vita, il Movimento Zeitgeist ha raggiunto mezzo milione di iscritti, ha prodotto due film, due libri, decine di conferenze registrate. Ci sono centinaia di gruppi di attivisti sparsi in 100 paesi in tutto il mondo, che traducono il materiale nella loro lingua, organizzano conferenze, proiezioni, discussioni, creano podcast, articoli, musica, arte. Tutto distribuito gratuitamente in rete, tutto fatto da volontari. Il Movimento Italiano ha circa 10,000 contatti e sta crescendo di giorno in giorno.

Allora, quella vecchia credenza secondo cui la gente lavora solo per profitto, e che senza un incentivo economico nessuno farebbe nulla, forse non è vera. E’ difficile uscire dalla vecchie credenze a cui siamo abituati, perché siamo prigionieri del buon senso. Non è facile accorgersi di qualcosa che diamo per scontato, e la ragione è... be’, che lo diamo per scontato. Siamo stati abituati a credere che per avere un senso nella vita bisogna avere un lavoro e fare soldi; che alcune persone nascono cattive, o competitive, e che sia parte della natura umana lottare tra di noi. Io penso che non sia vero, e lo dico perché gli studi scientifici più recenti portano proprio a questa conclusione. Nel nostro cervello abbiamo i neuroni-specchio, noi proviamo emozioni e stress empatico in risposta a quello che vediamo negli altri. E’ parte della nostra biologia. Siamo programmati dalla selezione naturale per essere empatici, cooperativi, curiosi; e non competitivi, distruttivi e pigri. Ma l’abbiamo dimenticato. Dobbiamo allargare il nostro senso di identità, estendendolo a tutte le persone della specie umana e alle altre creature che fanno parte della nostra famiglia evolutiva, e alla biosfera come la nostra comunità. Nella parole del grande Carl Sagan, noi siamo un pianeta. Quello che questa conferenza celebra è il dono dell’immaginazione umana, la capacità di immaginare un futuro diverso. Come ha detto Sir Ken Robinson, dobbiamo fare attenzione ad usare questo dono saggiamente ed evitare alcuni degli scenari dei quali abbiamo parlato. E lo faremo solo se sapremo vedere le nostre capacità creative per la ricchezza che sono. Se siamo veramente una società empatica, tiriamo fuori la nostra vera natura. Se riusciamo a non essere repressi nella creatività dal sistema educativo e dalle istituzioni, possiamo iniziare veramente un dialogo, da qui, dai fondamenti per una nuova civiltà. Iniziamo a ripensare al ruolo della specie umana in questo pianeta, una società collaborativa è molto più efficiente di una competitiva, insieme possiamo mettere le basi per una civiltà, empatica, sostenibile, in evoluzione, umana.

Grazie a tutti.